Bella metafora, grazie della segnalazione! In italiano io ho trovato
spesso "contare come il due di coppe a briscola quando regna bastoni",
con varianti e abbreviazioni come "valere quanto il due di coppe a
briscola", "contare come il due di coppe", "contare come il due a
briscola". A volte viene anche storpiata in "valere come il due di
briscola".
L'uso di "due di coppe" come "persona di valore nullo" è testimoniato
da un aneddoto che risale alla prima guerra mondiale. Il poeta Gabriele
D'Annunzio progettava di bombardare Vienna con una squadriglia di
biplani Caproni, azione che l'alto comando lo costrinse successivamente
a trasformare in un incruento raid dimostrativo con lancio di
manifestini. Comunque sia, il vate aveva ornato i suoi bombardieri con
l'intera serie dei quattro assi delle carte francesi, irritando non
poco i piloti da caccia che si sudavano la qualifica di asso abbattendo
faticosamente almeno cinque nemici. Finché un giorno essi non
scrissero all'interno della coccarda tricolore sulla fusoliera dei
propri apparecchi: "Asso?.. Macché!! Due di coppe". Anche il passaggio
dai semi francesi a quelli regionali italiano contribuì all'ironia
dissacratoria del gesto.
In quanto al due di picche... vedi il vero vate, Elio. Altro che
d'Annunzio!