Discussione:
"Enciclopedia dei Giochi" Giunti Demetra
(troppo vecchio per rispondere)
a***@gmail.com
2006-12-04 08:54:45 UTC
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Ciao a tutti.

Sabato ho comprato l'Enciclopedia dei Giochi di Giunti Demetra. Nessun
autore in copertina o sul frontespizio, anche se a cercare dentro un
nome si trova: Maria Chiara Bettazzi, autrice di due dei libri da cui
sono stati ripresi alcuni dei giochi.
Chiariamo che non si tratta di un'enciclopedia nel senso che i
dizionari attriuiscono a tale parola, ma di una ricca raccolta di
regolamenti di giochi come "Il ballo della mela", "Mosca cieca", "Coda
d'asino", "Un due tre... stella", "Tappo", "Palla avvelenata" e affini
(per fare esempi di immediata riconoscibilità). Subito prima di
rimetterla nello scaffale della libreria ho però notato un capitolo
"Giochi di ruolo". Mi sono incuriosito e nell'ultima sezione ho trovato
un'introduzione seguita da due classici: "Morte d'inverno" e
"Interaxion". "Morte d'Inverno" è di Remo Chiosso, maestro del murder
party italiano: è lo stesso caso che si trova in forma più completa
nel suo "Murder Party - Crimini divertenti", ed. Novecento GeC (Roma
2003), con il titolo di "...Solo più sette ore!". "Interaxion" è un
gioco di comitato di Renlô Sublett, ripreso dal numero 59 (giugno
1989) della rivista "Jeux et Strategie".
Prendendo spunto da questo libro potremmo discutere a lungo su cosa si
debba dire al pubblico generalista, cui il volume evidentemente si
rivolge, per metterlo in grado di capire e successivamente di gestire
un murder party o un gioco di comitato; ci sarebbero anche da fare
anche diverse considerazioni su come vadano impaginate le informazioni
destinate ai partecipanti di simili giochi per renderle di agevole
fruizione (o almeno per renderne fruibili eventuali fotocopie): tutte
cose su cui i realizzatori del volume non sembrano aver riflettuto a
sufficienza, ma la lacuna peggiore del volume non è qui. Secondo me,
essa è piuttosto la totale assenza dei nomi degli autori di "Morte
d'inverno" e "Interaxion": i due giochi sono stati sornionamente
infilati nel volume senza alcuna indicazione al riguardo, al pari di
"Telefono senza fili" e "Le belle statuine". E parliamo di due giochi
che sviluppano, pur nella versione ridotta proposta nel volume, una
quarantina di pagine: una fetta non irrilevante del volumetto. Del
resto la Demetra non è nuova a queste iniziative a dir poco
spregiudicate: già una decina di anni fa lo stesso "Interaxion" era
stato inserito in una raccolta di giochi per festività e ricorrenze,
non solo senza citare gli autori ma addirittura senza avvertirli.
Questi i fatti. Il mio giudizio sull'operazione lo lascio dedurre a
voi. Intanto, iniziamo almeno qua con il riconoscere agli autori il
loro merito.

Salutoni,

Andrea
Ciaci
2006-12-04 11:05:23 UTC
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Post by a***@gmail.com
Sabato ho comprato l'Enciclopedia dei Giochi di Giunti Demetra.
[cut]
Questi i fatti. Il mio giudizio sull'operazione lo lascio dedurre a
voi.
Mmmmmh, uno dei rari casi in cui bruciare un libro non è una operazione
deplorevole? ;)

--
Ciaci
a***@gmail.com
2006-12-04 11:55:38 UTC
Permalink
Post by Ciaci
Mmmmmh, uno dei rari casi in cui bruciare un libro non è una operazione
deplorevole? ;)
Oserei dire che è prevista dalla legge, se il riconoscimento della
paternità con altri mezzi non è possibile:
http://www.interlex.it/testi/l41_633.htm

Si vedano ad esempio gli articoli 20, 158, 169.

Ciao a tutti,

A.

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