Discussione:
far pubblicare un nuovo gioco
(troppo vecchio per rispondere)
thebeast
2006-04-02 00:19:58 UTC
Permalink
io ho creato tre nuovi giochi di carte collezionabili. sono dei buoni
prodotti, ne sono convinto, ma non so come fare per proporli seriamente

a qualche editore. ho provato a mandare qualche e-mail, ma nessuno mi
ha risposto.
Consigli?
Francesco Rotta
2006-04-02 07:42:42 UTC
Permalink
"thebeast"
Post by thebeast
a qualche editore. ho provato a mandare qualche e-mail, ma nessuno mi
ha risposto.
Benvenuto in Italia ;-)
Post by thebeast
Consigli?
Telefonare ? ;-)

Fiere tedesche: Essen, Norimberga (dietro invito), Gottinga.
Fiere svizzere: St.Gallen, Bern

Solo dopo che te ne sarai girate una decina forse riuscirai a pubblicare.
I guadagni non saranno molto alti (60 euro in 5 anni) ma avrai una vita
piena di soddisfazioni!!!

Buon viaggio !
Francesco
Franz Von G
2006-04-02 10:06:26 UTC
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Post by Francesco Rotta
I guadagni non saranno molto alti (60 euro in 5 anni)
c'è un typo o sono davvero 60 euro?
Francesco Rotta
2006-04-02 10:39:33 UTC
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"Franz Von G"
Post by Franz Von G
Post by Francesco Rotta
I guadagni non saranno molto alti (60 euro in 5 anni)
c'è un typo o sono davvero 60 euro?
parla pure in italiano non mi offendo :-D

cosa vuol dire: "c'è un typo/tipo" ?
Franz Von G
2006-04-02 10:53:04 UTC
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Post by Francesco Rotta
parla pure in italiano non mi offendo :-D
cosa vuol dire: "c'è un typo/tipo" ?
errore di battitura (però son 19 battute contro 4, internet rende
manifesta la pigrizia che è in me =P)
Francesco Rotta
2006-04-02 07:51:13 UTC
Permalink
"thebeast"

ah dimenticavo...
Post by thebeast
Consigli?
La "risposta" del mercato l'hai valutata tu stesso. Se vuoi qualcosa
veramente fattela e solo in questo modo potrai vederla pubblicata ma
sopratutto avere un controllo sull'effettivo guadagno.

Francesco
Stef
2006-04-03 10:12:05 UTC
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Post by Francesco Rotta
"thebeast"
ah dimenticavo...
Post by thebeast
Consigli?
La "risposta" del mercato l'hai valutata tu stesso. Se vuoi qualcosa
veramente fattela e solo in questo modo potrai vederla pubblicata ma
sopratutto avere un controllo sull'effettivo guadagno.
Ah.

Autoprodurre un collezionabile di carte, eh?

Ardito.

--

Stef

Quello ardito
--
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wallover
2006-04-04 09:38:44 UTC
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Post by Francesco Rotta
La "risposta" del mercato l'hai valutata tu stesso. Se vuoi qualcosa
veramente fattela e solo in questo modo potrai vederla pubblicata ma
sopratutto avere un controllo sull'effettivo guadagno.
Ma certo, in fondo che ci vuole? Basta avere un prodotto superplaytestato e
originale, una produzione che preveda partnership internazionali ben
avviate, una catena distributiva capillare e veloce, una struttura che
preveda il lancio, la fidelizzazione dei giocatori, il supporto, i tornei e
la pubblicita', una sezione di ricerca che preveda aggiornamenti ed
espansioni compatibili. Insomma, non e' poi così difficile farsi tutto da
se', no? ;-)
France', alle volte mi chiedo, come dicono a Roma, se ce fai o se ce sei (si
dice così?)

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Francesco Rotta
2006-04-04 10:47:30 UTC
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"wallover"
Post by wallover
France', alle volte mi chiedo, come dicono a Roma, se ce fai o se ce sei (si
dice così?)
semplifichiamo...
...gli autoproduttori in questo ng non sono pochi chiedi a loro se ci sono o
se ci fanno ;-)

Inoltre si perde il controllo sulle vendite, sulla qualità del prodotto,
piani marketing, ecc... nel caso una persona rivestisse il ruolo solo di
autore sarebbero delegate necessariamente alla fiducia che si ripone nel
produttore, nel caso in cui non si volesse fare tutto da se (per varie
ragioni) ben vengano i produttori, ma rimango sempre dell'idea che da soli
(o meglio in società) si lavori un po' meglio. Purtroppo le spese per
avviare un progetto simile non sono poche sia per gli oneri fiscali sia per
i costi legati alle varie certificazioni del prodotto.

Un' idea per abbassare i costi di produzione potrebbe essere quella di farlo
fare in China e poi importarlo dato che diversamente dai nostri prodotti i
prodotti made in China non hanno bisogno del marchio CE (o meglio si chiude
un occhio anzi due) :-)
Pensa inoltre che teoricamente il produttore sarebbe anche obbligato a
scrivere il proprio indirizzo dell'azienda sul prodotto (a meno che non sia
una azienda nota).

Francesco
Francesco Rotta
2006-04-04 12:50:34 UTC
Permalink
Francesco Rotta wrote:

mi sono spiegato da schifo.

Riprendo...

Inoltre nel caso si rivestisse il solo ruolo di autore, l'autore perderebbe
il controllo sulle vendite, sulla qualità del prodotto, piani marketing,
ecc... e sia il suo successo che il suo guadagno sarebbero delegati
necessariamente solo alla fiducia che si ripone nel produttore. Quindi nel
caso in cui non ci si volesse esporre commercialmente (per varie ragioni)
ben vengano i produttori, ma rimango sempre dell'idea che da soli (o meglio
in società) si lavori un po' meglio. Purtroppo le spese per avviare un
progetto simile non sono poche sia per gli oneri fiscali sia per i costi
legati alle varie certificazioni del prodotto e sia per quanto riguarda la
partecipazione di fiere all'estero.

Francesco
wallover
2006-04-05 08:05:32 UTC
Permalink
Post by Francesco Rotta
Inoltre nel caso si rivestisse il solo ruolo di autore, l'autore perderebbe
il controllo sulle vendite, sulla qualità del prodotto, piani marketing,
ecc... e sia il suo successo che il suo guadagno sarebbero delegati
necessariamente solo alla fiducia che si ripone nel produttore. Quindi nel
caso in cui non ci si volesse esporre commercialmente (per varie ragioni)
ben vengano i produttori, ma rimango sempre dell'idea che da soli (o meglio
in società) si lavori un po' meglio. Purtroppo le spese per avviare un
progetto simile non sono poche sia per gli oneri fiscali sia per i costi
legati alle varie certificazioni del prodotto e sia per quanto riguarda la
partecipazione di fiere all'estero.
Conosco bene il tuo punto di vista e, a parte la sfiducia (anche motivata
non lo nego) nei produttori, potrei anche condividerlo. Quel che intendevo
evidenziare io e' che il tuo discorso non e' ragionevolmente applicabile ad
un gioco di carte collezionabile, e gli interventi di chi opera e ha
lavorato nel settore mi danno ragione. Ciao, WO

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Francesco Rotta
2006-04-05 08:17:09 UTC
Permalink
"wallover"
Post by wallover
un gioco di carte collezionabile, e gli interventi di chi opera e ha
si il fatto che si trattasse di un gioco di carte collezionabili mi era
completamente sfuggito avevo solo letto velocemente in diagonale tutto il
post prelevandone solo la sostanza principale (gioco, pubblicazione)
Tra parentesi se non si trattasse di un gioco di carte collezionabili ma
piuttosto solo di un gioco di carte allora il discorso credo si ribalti
poichè i costi di produzione sembrerebbero piuttosto bassi (ma non vorrei
sbagliare anche qua).

Francesco
wallover
2006-04-06 08:54:19 UTC
Permalink
Post by Francesco Rotta
Tra parentesi se non si trattasse di un gioco di carte collezionabili ma
piuttosto solo di un gioco di carte allora il discorso credo si ribalti
poichè i costi di produzione sembrerebbero piuttosto bassi (ma non vorrei
sbagliare anche qua).
E' sicuramente piu' abbordabile, infatti e' una via spesso seguita. Ma credo
che nessun autoproduttore rifiuterebbe questo:
http://www.trictrac.net/index.php3?id=jeux&rub=actualite&inf=detail&ref=4409
Cross'n Go del francese Olivier Benoit sara' prodotto nientemeno che dalla
Hasbro.

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
wallover
2006-04-02 11:20:29 UTC
Permalink
Post by thebeast
io ho creato tre nuovi giochi di carte collezionabili. sono dei buoni
prodotti, ne sono convinto, ma non so come fare per proporli seriamente
a qualche editore. ho provato a mandare qualche e-mail, ma nessuno mi
ha risposto.
Consigli?
Dipende a chi hai scritto e come... :-)
Difficilmente un editore italiano pubblicherebbe un prodotto simile, ma se
scrivi a case straniere dovrebbero risponderti sicuramente. Vieni su
www.inventoridigiochi.it a parlarne. Ciao, WO

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Stef
2006-04-02 12:40:39 UTC
Permalink
Post by thebeast
io ho creato tre nuovi giochi di carte collezionabili. sono dei buoni
prodotti, ne sono convinto, ma non so come fare per proporli seriamente
a qualche editore. ho provato a mandare qualche e-mail, ma nessuno mi
ha risposto.
Consigli?
Partecipa a fiere e convention e fai provare il tuo gioco.

--

Stef

Quello in convention
--
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Mariov
2006-04-03 07:46:08 UTC
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Post by Stef
Post by thebeast
a qualche editore. ho provato a mandare qualche e-mail, ma nessuno mi
ha risposto.
Consigli?
Partecipa a fiere e convention e fai provare il tuo gioco.
Quoto. Fatti conoscere di persona e cerca di far provare il tuo gioco
direttamente agli editori in fiera (e anche ai semplici appassionati,
ovviamente).

Ciao,
Mario.
www.psgiochi.com
--
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Federico 'Lobo' Faenza
2006-04-04 09:31:35 UTC
Permalink
Post by Mariov
Post by Stef
Post by thebeast
a qualche editore. ho provato a mandare qualche e-mail, ma nessuno mi
ha risposto.
Consigli?
Partecipa a fiere e convention e fai provare il tuo gioco.
Quoto. Fatti conoscere di persona e cerca di far provare il tuo gioco
direttamente agli editori in fiera (e anche ai semplici appassionati,
ovviamente).
Secondo me dipende da qual'e' il suo obiettivo. Se vuole
autoprodurselo e' una questione, e ok, fiere e con sono l'ideale, ma
se vuole trovare un editore secondo me la via non e' quella.

(e autoprodursi un gcc e' moooolto dispendioso)

ciao
Federico 'Lobo' Faenza
togli gedam per rispondermi
Mariov
2006-04-04 11:59:59 UTC
Permalink
Post by Federico 'Lobo' Faenza
Secondo me dipende da qual'e' il suo obiettivo. Se vuole
autoprodurselo e' una questione, e ok, fiere e con sono l'ideale, ma
se vuole trovare un editore secondo me la via non e' quella.
Mah... Io credo che farsi conoscere di persona e stringere mani faccia
sempre bene. Poi è ovvio che non basta per essere certi di trovare un
editore :)
Anzi, poi magari il discorso della pubblicazione vera e propria si svolge
tutto al di fuori della fiera, però imho un editore prenderà più in
considerazione una mail di una persona che ha già visto e che gli ha fatto
buona impressione che non una mail di un mittente sconosciuto (ovvio che
poi è la qualità del gioco a contare di più).
Inoltre in fiera hai la possibilità di fare nuovi playtest e sentire
opinioni sempre diverse per migliorare magari il gioco.
Post by Federico 'Lobo' Faenza
(e autoprodursi un gcc e' moooolto dispendioso)
A me sembra proprio impensabile :)

Ciao,
Mario
www.psgiochi.com
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panteo
2006-04-05 08:09:32 UTC
Permalink
Post by Mariov
però imho un editore prenderà più in
considerazione una mail di una persona che ha già visto e che gli ha fatto
buona impressione
Caspita!!! Allora tu devi cercare di farti vedere in giro il meno
possibile! :D
--
Matteo Panara
http://www.psgiochi.com/
liga
2006-04-02 13:14:00 UTC
Permalink
Post by thebeast
io ho creato tre nuovi giochi di carte collezionabili. sono dei buoni
prodotti, ne sono convinto, ma non so come fare per proporli seriamente
a qualche editore. ho provato a mandare qualche e-mail, ma nessuno mi
ha risposto.
Consigli?
se non ti va di sobbarcarti tutto l'iter di gestione dei contatti e dialoghi
con i vari editori, partecipazione a fieri e tutto il resto allora affidati
a degli agenti ... in Italia, che io sappia, StudioGiochi e Cogito Studio
fanno proprio questo ... ma forse ce ne sono aaltri che io non conosco ...

buon gioco a te
Liga




--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Francesco Rotta
2006-04-02 17:10:33 UTC
Permalink
"liga"
Post by liga
a degli agenti ... in Italia, che io sappia, StudioGiochi
si bravo rivolgiti a loro che sei in una botte di ferro ROTFL :-D

Francesco
Andrea Chiarvesio
2006-04-03 08:49:17 UTC
Permalink
Post by thebeast
io ho creato tre nuovi giochi di carte collezionabili. sono dei buoni
prodotti, ne sono convinto, ma non so come fare per proporli seriamente
a qualche editore. ho provato a mandare qualche e-mail, ma nessuno mi
ha risposto.
Consigli?
Parlo da "parte in causa", avendo lavorato per due editori di una certa
importanza, ed essendomi trovato più volte a dover rispondere ad aspiranti
autori come te.

Pubblicare un gioco di carte collezionabili comporta un investimento
notevole, di gran lunga superiore alla pubblicazione di un gioco da tavolo o
di un gioco di carte non collezionabili.

Pertanto, non saprei come dirlo in maniera meno brutale di questa, è del
tutto impossibile che un editore medio-grande decida di prendere in
considerazione un gioco di carte collezionabili ideato da un autore
sconosciuto, indipendentemente da quanto interessante possa essere il
prototipo: nessuno rischia a cuor leggero così tanti soldi.
Gli editori piccoli, d'altro canto, non dispongono delle risorse economiche
per pubblicare e distribuire un gioco di carte collezionabili e qualora
prendano la decisione di pubblicarne uno (penso, ad esempio al GCC di Nathan
Never) la loro inesperienza porta quasi inevitabilmente a commettere errori
nella pubblicazione, o nella promozione, o nella distribuzione di un
prodotto magari valido (come il GCC citato).

Il mio consiglio è di iniziare a farti conoscere sviluppando giochi più
"pubblicabili" di un GCC, in modo che tu possa iniziare a farti conoscere
come autore di giochi. Nel frattempo, sviluppati i prototipi di questi
giochi e portali alle fiere come già consigliato da molti altri in lista. Se
si tratta di novità davvero valide e rivoluzionarie non mancheranno di
essere notati da qualcuno (anche se in tutta franchezza, dopo averne visti,
provati e giocati un centinaio almeno, sono convinto che fare qualcosa di
veramente innovativo nei GCC sia molto difficile senza le risorse di una
multinazionale alle spalle).

Mi spiace perchè probabilmente non è la risposta che avresti voluto sentire,
ma preferisco essere onesto che ipocrita, anche se questo atteggiamento non
contribuisce a rendermi molto popolare nell'ambiente...

In bocca al lupo, comunque!

Andrea

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Liga
2006-04-03 14:21:34 UTC
Permalink
Purtroppo i tempi in cui un Richard Garfield si presentò ad una nota
casa editrice, lasciando due mazzi di un gioco di carte (allora non si
sapeva ancora se collezionabile) e dicendo "provatelo, torno a
prendermelo tra una settimana" sono finiti ...

in ogni caso, mi chiedo, se il fatto che sia collezionabile e' un
elemento fondamentale del tuo gioco .. ovvero, potresti strutturarlo in
uno mazzo base + un numero limitato di espansioni ? nel caso potrebbe,
forse, avere piu' vita ...

Penso, ad esempio, ad un gioco in cui ogni mazzo rappresenta una nuova
razza ... nulla impedisce di creare nuove razze a cadenza periodica ...

poi magari, una volta visto, pubblicato e diffuso, si potrebbero creare
altre espansioni collezionabili ... o no ?

Buon gioco a te e buona fortuna
Liga
frarobertooo
2006-04-03 17:04:42 UTC
Permalink
Post by Liga
poi magari, una volta visto, pubblicato e diffuso, si potrebbero creare
altre espansioni collezionabili ... o no
In effetti un gioco espandibile avrebbe più senso di uno collezionabile,
nell'ottica di un piazzamento nel mercato. Comunque resta il problema
delle centinaia di illustrazioni e del profondo playtesting che un
titolo customizzabile ha bisogno. A tal proposito ti inviterei,
thebeast, a leggere questa intervista di un bravo sviluppatore di gcc
Chuck Kallenbach http://www.thedicetower.com/interviews/int057.htm
Spero di esserti stato d'aiuto,
frarobertooo
Ataru Moroboshi
2006-04-03 17:41:54 UTC
Permalink
Purtroppo i tempi in cui un Richard Garfield si present=F2 ad una nota
casa editrice,
Beh all'epoca la Wizards of the Coast era si' conosciuta, ma non era
di certo tra i giganti dell'editoria - è stata proprio sull'onda di
Magic che ha ottenuto il suo grande successo.

Rage Your Dreams
--
I am the sword in the darkness. I am the watcher on the walls.
I am the fire that burns against the cold, the light that brings the dawn,
------------------------------------------------------------------
Ataru Moroboshi (Rocco Pier Luigi) - Brigate Takahashi
http://www.moroboshi.it
Andrea Chiarvesio
2006-04-04 09:00:25 UTC
Permalink
Post by Ataru Moroboshi
Purtroppo i tempi in cui un Richard Garfield si present=F2 ad una nota
casa editrice,
Beh all'epoca la Wizards of the Coast era si' conosciuta, ma non era
di certo tra i giganti dell'editoria - è stata proprio sull'onda di
Magic che ha ottenuto il suo grande successo.
Rage Your Dreams
Forse non tutti sanno che...

All'epoca, il gioco che Garfield presentò alla Wotc era... Roborally!!

Ma il gioco, con tutti quei robottoni e le plancie, era troppo costoso da
produrre per la piccola Wizards of the Coast, così Peter Adkinson disse a
Richard: bel gioco, ma dovremmo finanziarlo con un progetto più semplice.
Perchè non ci fai un gioco di carte, che sono meno costose da stampare? Con
i proventi di quello, pubblicheremo il gioco da tavolo.

Così Richard Garfield, dopo quindici giorni, tornò con un "giochino" di
carte... inventando di fatto il concetto di carte collezionabili. Il punto è
che secondo Richard, ogni giocatore avrebbe comprato un mazzo base e magari
qualche bustina al massimo (ecco perchè nella prima edizione c'erano carte
spropositatamente forti come Mox e Lotus...). Secondo i calcoli della
Wizards, infatti, la prima edizione di Magic sarebbe dovuta durare un anno o
due... invece fu venduta in due settimane!

Il resto della storia è, credo, più nota a tutti...

La cosa buffa è che sicuramente se Garfield si fosse presentato con il suo
giochino di carte e la Wizards avesse realizzato che avrebbe dovuto produrne
milioni di copie, probabilmente il gioco non avrebbe mai visto la luce. In
ogni caso, la differenza la fece il fatto che all'epoca il concetto di Gioco
di Carte Collezionabili era una novità esplosiva sul mercato, mentre ora per
proporre un nuovo GCC ci vuole o una licenza estremamente popolare oppure
una meccanica talmente rivoluzionaria che pare difficilmente realizzabile.

Il suggerimento di trasformarlo in un gioco espandibile mi sembra il
migliore, in fondo anche il mio stupido giochino su Paperino ha seguito
questa strada...

:-)

Andrea

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
wallover
2006-04-04 09:43:20 UTC
Permalink
Post by Andrea Chiarvesio
Il suggerimento di trasformarlo in un gioco espandibile mi sembra il
migliore,
Come ha fatto la Kosmos con Blue Moon.

--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Federico 'Lobo' Faenza
2006-04-04 09:34:35 UTC
Permalink
Post by Ataru Moroboshi
Purtroppo i tempi in cui un Richard Garfield si present=F2 ad una nota
casa editrice,
Beh all'epoca la Wizards of the Coast era si' conosciuta, ma non era
di certo tra i giganti dell'editoria - è stata proprio sull'onda di
Magic che ha ottenuto il suo grande successo.
Rage Your Dreams
Esatto: era un piccolo editore che lavorava dal salotto di casa di
Peter Adkison, famoso piu' che altro per essere l'editore di The
Primal Order, Talislanta e Everway (tre giochi di ruolo) se non vado
errato.

Ciao
Federico 'Lobo' Faenza
togli gedam per rispondermi
Federico 'Lobo' Faenza
2006-04-04 09:28:25 UTC
Permalink
Post by Andrea Chiarvesio
Pertanto, non saprei come dirlo in maniera meno brutale di questa, è del
tutto impossibile che un editore medio-grande decida di prendere in
considerazione un gioco di carte collezionabili ideato da un autore
sconosciuto, indipendentemente da quanto interessante possa essere il
prototipo: nessuno rischia a cuor leggero così tanti soldi.
Secondo me non e' una questione di autore conosciuto o meno: e' che i
giochi di carte collezionabili, oramai, fanno il percorso inverso: si
parte dalla licenza e da li si studiano le meccaniche, ed e' quindi
decisamente impossibile che un editore che sa quello che fa accetti un
prodotto del genere.

Comunque concordo con Andrea, il mercato dei GCC e' completamente
inflazionato. C'e' bisogno di nuove idee che escano dai canoni,
qualcosa che sia "nuovo" e "emozionante" come era la collezionabilita'
12 anni fa', che ora e' decisamente abusata (vedi giochi di carte,
miniature, sottobicchieri, tessere, chips collezionabili).

Sono persino piu' estremista: se un autore ha un gioco che potrebbe
descrivere come "beh, e' simile a X", sia come meccaniche che come
"apparenza" e' meglio se lo scarta e riparte da zero :)

(tra l'altro, io penso che non sia solo il settore dei collezionabili
ad essere inflazionato, ma persino quello dei giochi da tavolo: escono
piu' di 200 titoli all'anno di giochi con un target simile e sovente
con meccaniche o tema simile, ma siamo completamente impazziti?)

ciao
Federico 'Lobo' Faenza
togli gedam per rispondermi
Andrea Chiarvesio
2006-04-05 10:21:02 UTC
Permalink
Post by Federico 'Lobo' Faenza
Post by Andrea Chiarvesio
Pertanto, non saprei come dirlo in maniera meno brutale di questa, è del
tutto impossibile che un editore medio-grande decida di prendere in
considerazione un gioco di carte collezionabili ideato da un autore
sconosciuto, indipendentemente da quanto interessante possa essere il
prototipo: nessuno rischia a cuor leggero così tanti soldi.
Secondo me non e' una questione di autore conosciuto o meno: e' che i
giochi di carte collezionabili, oramai, fanno il percorso inverso: si
parte dalla licenza e da li si studiano le meccaniche, ed e' quindi
decisamente impossibile che un editore che sa quello che fa accetti un
prodotto del genere.
Comunque concordo con Andrea, il mercato dei GCC e' completamente
inflazionato. C'e' bisogno di nuove idee che escano dai canoni,
qualcosa che sia "nuovo" e "emozionante" come era la collezionabilita'
12 anni fa', che ora e' decisamente abusata (vedi giochi di carte,
miniature, sottobicchieri, tessere, chips collezionabili).
Sono persino piu' estremista: se un autore ha un gioco che potrebbe
descrivere come "beh, e' simile a X", sia come meccaniche che come
"apparenza" e' meglio se lo scarta e riparte da zero :)
(tra l'altro, io penso che non sia solo il settore dei collezionabili
ad essere inflazionato, ma persino quello dei giochi da tavolo: escono
piu' di 200 titoli all'anno di giochi con un target simile e sovente
con meccaniche o tema simile, ma siamo completamente impazziti?)
ciao
Federico 'Lobo' Faenza
Assolutamente d'accordo. Il problema è che spesso le idee nuove o
rivoluzionarie richiederebbero investimenti, che le aziende (in qualsiasi
settore, per carità), sono generalmente restie a fare.

In generale l'intero settore ludico è inflazionato di proposte, per varie
ragioni: le barriere di accesso sono molto basse (autoprodurre un gioco è
alla portata di chiunque abbia un paio di migliaia di euro da spendere, con
qualche accorgimento basta anche meno...), la passione dei giocatori li
porta ad ambire a diventare autori a loro volta, ecc... la situazione non è
molto diversa dal mercato editoriale, dove ci sono migliaia di titoli in
libreria ma solo una manciata vende davvero e tiene vivo il settore.

La varietà dell'offerta rimane secondo me, nonostante tutto, un fattore
positivo, ma rende necessaria una maggiore professionalità a tutti i livelli
tra gli "operatori di settore", per aiutare i potenziali clienti ad
orientarsi in una babele di proposte spesso simili tra loro e mediamente
mediocri.

Diciamo che ci vorrebbero, tanto per fare qualche esempio:

- commessi in grado di distinguere i Coloni di Catan dalla casa della Barbie

- negozianti di giocattoli che alla domanda "avete carte di Magic (o Puerto
Rico, fate voi)" non rispondano "non trattiamo giochi di ruolo" con l'aria
della persona a cui è appena stato chiesto se vende crack o materiale per
sette sataniche ("hey, Marcia, a satanist!")

- distributori in grado di selezionare all'interno delle centinaia di titoli
potenzialmente disponibili e di proporre con convinzione i pochi in grado di
fare breccia e di conquistare nuovi giocatori.

- editori piccoli non in preda a manie di grandezza e/o bulimia che partendo
da un gioco magari valido nel giro di due anni si ritrovino con un catalogo
di venti titoli, di cui diciassette mediocri, inondando il mercato di
prodotti mirati sempre allo stesso target.

- altri editori (quelli grandi) con un briciolo di "palle" in più e che
osino pubblicare non solo giochi su licenza dalle meccaniche banali e
ripetitive ma anche qualche prodotto di qualità.

- autori seri, che propongano giochi alla comunità ludica solo dopo un
puntuale lavoro di playtesting, che comprendano le logiche e le meccaniche
del mercato, che non inflazionino il mercato di autoproduzioni di qualità
mediocre, ma che arrivino all'autoproduzione con prodotti originali,
innovativi e curati da ogni punto di vista.

- uno o due "awards" di settore attendibili, autorevoli ed imparziali,
riconosciuti tali da tutti ed assegnati da giornalisti e professionisti del
settore, magari addirittura una rivista pubblicata da un editore
indipendente... per non parlare di uno o più siti web.

- qualche giornalista in più che ne capisca qualcosa e che aiuti a
diffondere un'informazione seria sul mondo ludico.

Ok, smettetela di ridere e torniamo in Italia...

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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Federico 'Lobo' Faenza
2006-04-05 13:09:07 UTC
Permalink
Post by Andrea Chiarvesio
("hey, Marcia, a satanist!")
"Hey, Marcia. Come and see the satanist"

Perdonami ma le citazioni colte vanno fatte bene! :P

ciao
FF
andrea
2006-04-05 13:20:56 UTC
Permalink
Post by Federico 'Lobo' Faenza
Post by Andrea Chiarvesio
("hey, Marcia, a satanist!")
"Hey, Marcia. Come and see the satanist"
Perdonami ma le citazioni colte vanno fatte bene! :P
ciao
FF
:D vero ma ero troppo pigro per cercare l'originale. Sapevo che qualcuno
avrebe colto ugualmente :P



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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
frarobertooo
2006-04-05 13:56:22 UTC
Permalink
Post by Federico 'Lobo' Faenza
"Hey, Marcia. Come and see the satanist"
E chi no è colto?
Ovvero: da dove è tratta?
frarobertooo
Federico 'Lobo' Faenza
2006-04-05 14:16:29 UTC
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On Wed, 05 Apr 2006 13:56:22 GMT, frarobertooo
Post by frarobertooo
Post by Federico 'Lobo' Faenza
"Hey, Marcia. Come and see the satanist"
E chi no è colto?
Ovvero: da dove è tratta?
frarobertooo
da Dork Tower, striscia a fumetti presente su web (in inglese) su
www.dorktower.com e pubblicata su varie riviste e in volumi; in
Italiano pubblicata da Nexus Editrice.

Quella, per la precisione, e' una delle battute piu' classiche della
serie.

ciao
Federico 'Lobo' Faenza
togli gedam per rispondermi
Castro
2006-04-11 10:24:01 UTC
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Post by Andrea Chiarvesio
- editori piccoli non in preda a manie di grandezza e/o bulimia che partendo
da un gioco magari valido nel giro di due anni si ritrovino con un catalogo
di venti titoli, di cui diciassette mediocri, inondando il mercato di
prodotti mirati sempre allo stesso target.
- autori seri, che propongano giochi alla comunità ludica solo dopo un
puntuale lavoro di playtesting, che comprendano le logiche e le meccaniche
del mercato, che non inflazionino il mercato di autoproduzioni di qualità
mediocre, ma che arrivino all'autoproduzione con prodotti originali,
innovativi e curati da ogni punto di vista.
Queste due me le segno perchè mi sa che è meglio ricordarsele...

ciao
Castro
Liga
2006-04-11 12:49:33 UTC
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Ciao Andrea

mi era sfuggito il tuo post ma è davvero bello ed interessante ... hai
colto nel segno ... credo che purtroppo, almeno adesso, spazio (soldi)
per un giornalismo ludico serio e professionale non ci sia (notate
bene, non è una critica a chi lavora, e bene, da anni nel settore ...
ma credo che gli spazi e finanziamenti non siano poi tanti) ...
possiamo provare, noi giocatori appassionati ed interessati, a fare
informazione ludica amatoriale col massimo impegno e serietà, a
partire da news groups e siti web ... magari evitando "marchette"
(ovvero commenti e recensioni boniste di giochi sotto la media solo
perche' prodotti o inventati da Italiani) o "personalismi" (recensioni
positive o negative solo perche' l'autore ci è simpatico o antipatico)
... e già sarebbe tanto ...

Per gli "awards" direi che ci si sta muovendo ... Lucca, al di là dai
limiti imposti dalla sua struttura (partecipa solo chi è presente in
fiera) sta crescendo di anno in anno e cercando di avere una giuria
sempre più qualificata e imparaziale (complimenti agli organizzatori)
... ci vorrebbe anche un qualcosa che nascesse dai giocatori e per i
giocatori che possa diventare il nostro IGA, con una giuria seria e
preparata (e secondo me, in Italia, di giocatori che hanno esperienza e
competenze pari ad illustri recensori stranieri ce ne sono diversi) ..
chissà ...

Sulle riviste indipendenti non credo sia al momento plausibile e
fattbile ... i costi sono ancora troppo elevati ... credo che invece si
dovrebbe seguire l'invito di Paolo di tempo fa di rivolgersi ai
giornali locali e far nascere piccole rubriche sui giochi ... qualcuno,
in questo senso, ha provato e avuto fortuna ?

buon gioco a tutti
Liga
Myszka
2006-04-18 17:44:53 UTC
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Post by Andrea Chiarvesio
- negozianti di giocattoli che alla domanda "avete carte di Magic (o Puerto
Rico, fate voi)" non rispondano "non trattiamo giochi di ruolo"
Imo capita forse piu' spesso il contrario ^_-

Ciao,
Myszka
--
la mia mail? e' il mio nick su fastwebnet punto it
Nand
2006-04-03 15:37:34 UTC
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Post by thebeast
io ho creato tre nuovi giochi di carte collezionabili. sono dei buoni
prodotti, ne sono convinto, ma non so come fare per proporli seriamente
a qualche editore. ho provato a mandare qualche e-mail, ma nessuno mi
ha risposto.
Consigli?
Hum, come ti hanno già suggerito, non sarebbe meglio crearne una versione
"non collezionabile"? La strada del GCC mi sembra ardua: negli ultimi anni
tutti i GCC usciti fanno riferimento ad un "nome", ed è comprensibile,
visto che unisce il meccanismo del gioco alla collezionabilità di qualcosa
di tangibile. E sono più quelli che comprano il GCC del Wrestling per il
gioco in sè o quelli che lo comprano perché possono collezionare i loro
beniamini? Se invece dei Wrestler veri ci fossero personaggi inventati,
verrebbe a cadere una delle due ragioni per acquistare le bustine.
Di eccezioni (di successo) ne conosco solo due: Magic (ma non penso che si
possa ripetere un fenomeno del genere) e Yu-Gi-Oh (ma in questo caso ha
avuto il supporto del cartone animato, pensato appositamente per lanciare
un GCC che non aveva altro riferimento).
Quindi se deve esserci un "nome", un editore che riceve il tuo prototipo
penserà:
- attualmente non ho una licenza da sfruttare, per cui non mi serve un GCC.
- ho appena acquistato la licenza per X, ma sto già facendo sviluppare
internamente il gioco da Tizio.
Mi sembra difficile "beccare" il momento in cui un editore ha una licenza
tra le mani e nessun regolamento con cui sfruttarla.

Un gioco di carte non collezionabile è IMHO molto più "spendibile".

Ciao,
--
/\/and
http://www.eventiludici.it/persona.asp?idpersona=27
frarobertooo
2006-04-03 17:07:54 UTC
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Post by Nand
La strada del GCC mi sembra ardua: negli ultimi anni
tutti i GCC usciti fanno riferimento ad un "nome", ed è comprensibile,
visto che unisce il meccanismo del gioco alla collezionabilità di qualcosa
di tangibile. E sono più quelli che comprano il GCC del Wrestling per il
gioco in sè o quelli che lo comprano perché possono collezionare i loro
beniamini? Se invece dei Wrestler veri ci fossero personaggi inventati,
verrebbe a cadere una delle due ragioni per acquistare le bustine.
L'esempio che porto per avvallare il punto di vista di Nand è il gcc di
Star Wars, quello originale, che ha avuto una buona diffusione. Quando
alla Decipher hanno perso i diritti hanno pensato di ristamparlo con una
nuova ambientazione e chiamarlo Wars. La Decipher ora rischia di
chiudere.
Byez
frarobertooo
Salkaner il Nero
2006-04-04 11:57:58 UTC
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Post by frarobertooo
L'esempio che porto per avvallare il punto di vista di Nand è il gcc di
Star Wars, quello originale, che ha avuto una buona diffusione. Quando
alla Decipher hanno perso i diritti hanno pensato di ristamparlo con una
nuova ambientazione e chiamarlo Wars. La Decipher ora rischia di
chiudere.
beh, se la Decipher rischia di chiudere e` anche perche` (a differenza
dellla Wotc) il marketing non sanno nemmeno da che parte tira (v., ad
esempio far uscire il gdr del signore degli anelli con un anneo e mezzo di
ritardo)

--
salkaner il markettaro


--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
frarobertooo
2006-04-04 12:29:53 UTC
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In article <***@usenet.libero.it>, ***@i.n
says...
Post by Salkaner il Nero
beh, se la Decipher rischia di chiudere e` anche perche` (a differenza
dellla Wotc) il marketing non sanno nemmeno da che parte tira (v., ad
esempio far uscire il gdr del signore degli anelli con un anneo e mezzo di
ritardo)
Io conoscevo solo l'esempio di Guerre Stellari, ora ne so di più :)
Grazie Salkaner,
frarobertooo
Liga
2006-04-06 13:29:46 UTC
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Post by thebeast
io ho creato tre nuovi giochi di carte collezionabili. sono dei buoni
prodotti, ne sono convinto, ma non so come fare per proporli seriamente
a qualche editore. ho provato a mandare qualche e-mail, ma nessuno mi
ha risposto.
Consigli?
se li trasformi in non collezionabili prova a leggere qua

http://www.atlas-games.com/information_writer.php

buon gioco a te
Liga
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